Il lavoro non è più quello di una volta.
L’orario e la postazione fissa sono da tempo stati integrati (se non rimpiazzati) dalla flessibilità di orario, di luogo e dalla possibilità di connettersi in qualsiasi momento con colleghi, clienti o fornitori grazie a una connessione a internet che ci segue ovunque.
È iniziata l’era dello smart working.
L’Italia ha dallo scorso anno una legge sullo lavoro smart, la 22/5/2017 n. 81, che fotografa e regola una realtà che ha preso piede in molte aziende:
“promuove il lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro (…) allo scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (…) La prestazione lavorativa viene eseguita in parte all’interno di locali aziendali e, senza una postazione fissa, in parte all’esterno entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva”.
Smart working, quindi, non significa solo lavorare da casa ma essere mobili e flessibili anche all’interno dell’azienda stessa. È il tramonto del posto fisso, della scrivania, del timbrare il cartellino.
La situazione in Italia
Secondo l’Osservatorio Smart Working 2017 del Politecnico di Milano in Italia, nel 2017, c’erano 305.000 smart worker (+14% rispetto al 2016), distribuiti soprattutto nel settore privato e nelle grandi aziende, e il 36% delle aziende ha lanciato progetti strutturati di smart working.
Questa nuova distribuzione del lavoro ha conseguenze positive sia sull’azienda che sul lavoratore: se da una parte porta a un incremento della produttività, dall’altra è un risparmio di costi e tempi per gli spostamenti, e un sicuro beneficio per l’ambiente.
I benefici dello smart working
Se i risultati positivi più evidenti del lavoro smart sono quelli organizzativi ed economici, per lo smart worker non sono da meno quelli psicologici.
Motivato, soddisfatto, si dedica al lavoro con più energia e, avendo una maggiore indipendenza nella gestione delle giornate e degli obiettivi, si sente anche più responsabile.
Se la postazione di lavoro non è più fissa, si perdono anche consuetudini e rituali: la giornata non è più fatta di routine e di attività abitudinarie. Questo permette una visione nuova, un cambio di prospettive, un aumento della creatività.
Se lo smart worker lavora da casa
Se lo smart working è illuminato da diversi benefici, chi lavora da casa deve però stare attento a qualche rischio, e a trovare delle tecniche per aggirarli.
L’iperconnettività può portare a non riuscire a staccare mai dal lavoro, a non avere una reale distinzione tra questo e la vita privata. È importante, pur nell’autonomia organizzativa, darsi degli orari da rispettare. Ad esempio, cercare di staccare sempre alle 18.00, di non lavorare di sabato e domenica, di fare una passeggiata a metà giornata sono alcune delle regole che ci si può dare per mantenere un sano equilibro lavoro-vita privata.
È utile anche disattivare le notifiche dello smartphone ed evitare di usarlo nei momenti di pausa, magari per stare sui social network.
È importante creare in casa uno spazio dedicato al lavoro, arredare una stanza come se fosse un ufficio e a fine giornata chiudersi la porta alle spalle: è un gesto simbolico molto utile per concludere la propria giornata lavorativa.
E levatevi il pigiama e vestitevi come se doveste andare in ufficio: anche questo gesto vi aiuterà a dividere mentalmente gli orari di lavoro da quelli di relax.
Se a casa non c’è una stanza in più da adibire a ufficio, cercate uno spazio di co-working, o un bar o un locale con una buona connessione: ci si costringe a uscire di casa e cambiare ambiente anche solo per poche ore.
Se si vive in famiglia, è importante prendere accordi con tutti i membri e spiegare loro con gentilezza che, anche se siete a casa, state comunque lavorando.
Concordate la mattina o la sera prima eventuali faccende domestiche da sbrigare, in modo da organizzare in anticipo la giornata senza essere interrotti da richieste improvvise.
Da Labstories abbiamo fatto nostro il concetto di smart working, infatti i nostri collaboratori lavorano sia da remoto che nei nostri uffici.
Volete conoscerli? Date un’occhiata alla pagina dello staff.
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