A volte chi si occupa di marketing usa termini che sembrano molto chiari agli addetti ai lavori, ma visti dall’esterno non lo sono affatto.
Per questo pensiamo che sia più semplice e coinvolgente raccontare delle storie, per aiutarvi ad aprire certi termini e scoprire cosa c’è dentro.
Vi abbiamo già raccontato la storia di Luca e del suo vino magico, e oggi vi parliamo di Arianna.
Arianna ha aperto un blog nel 2009, ma senza crederci molto: si è lasciata convincere da un’amica, che pensava fosse uno strumento adatto a lei.
Ariannatti, infatti, ha sempre avuto la passione per la scrittura, e ha usato tutti i supporti possibili per esprimerla, analogici prima (con carta e penna sempre in mano), e digitali poi.
Per i primi tempi ha scritto nel suo blog di tanti argomenti diversi, a seconda dell’ispirazione del momento. Parlava delle sue giornate, ma anche dei viaggi che faceva, degli ultimi libri letti. Qualche persona ha iniziato a iscriversi, ma il progetto faticava a decollare.
A un certo punto Arianna si è resa conto che la maggior parte delle visite al suo blog arrivavano dagli amanti dei libri.
I post in cui recensiva le sue ultime letture ricevevano moltissime interazioni: i lettori la ringraziavano, le chiedevano un parere o un consiglio per fare un regalo o per leggere qualcosa di nuovo.
Arianna ha deciso allora di abbandonare il blog “calderone”, e ha iniziato a focalizzarsi sui libri.
Col passare dei mesi sempre più utenti si sono iscritti e, quando ha deciso di trasferirsi sui social network, chi si era affezionato al suo blog l’ha seguita anche lì.
Oggi Arianna sorride quando la intervistano e le chiedono da dove è partita per diventare un’influencer di settore, una book blogger. Lei, dice, ha solo seguito la sua passione per la scrittura.
Ma la vera differenza l’ha fatta l’ascolto dei suoi lettori, la capacità di aver ascoltato le loro preferenze, cosa piaceva e cosa no, e di allinearsi ai loro interessi e fornire risposte utili. Questo le ha permesso di diventare un riferimento autorevole nel suo settore.
Arianna all’epoca non lo sapeva, ma aveva definito il target giusto della sua comunicazione, con bisogni che lei è stata in grado di soddisfare.
Una delle cose che diciamo sempre ai nostri clienti è che parlare a tutti è come non parlare a nessuno, e che prima di iniziare a comunicare è importante definire il proprio pubblico.
Non abbiate paura di lasciare fuori qualcuno: quelli che rimarranno saranno davvero quelli che contano per voi.